Mirko Basaldella nasce a Udine nel 1910 e fin da giovane intraprende un percorso artistico intenso che lo porta a studiare a Venezia, Firenze e Monza, dove è allievo di Arturo Martini. Espone per la prima volta nel 1928 accanto ai fratelli Afro e Dino. Negli anni ’30 si trasferisce a Roma, si unisce al vivace ambiente della Galleria della Cometa e si lascia ispirare dalle teorie di Corrado Cagli, che sposa sua sorella Serena.
Le sue prime sculture in bronzo uniscono padronanza tecnica e immaginazione, ottenendo consensi nelle grandi mostre italiane e internazionali come la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma e la Cometa Art Gallery di New York. I suoi viaggi lo aprono all’arte europea e a nuove influenze, dal cubismo alla scultura azteca.
Negli anni '40 e '50 sperimenta materiali e linguaggi, e nel 1949 realizza l’imponente cancello delle Fosse Ardeatine, opera che segna una svolta nella sua ricerca. Tra il 1953 e il 1960 lavora con metalli sagomati, creando opere come la Fontana delle Voci e le Chimere, evocando miti e culture arcaiche.
Nel 1957 si trasferisce negli Stati Uniti, dove dirige il Design Workshop della Harvard University. Qui approfondisce un linguaggio scultoreo che intreccia tecnologia, spiritualità e artigianato sacro. Negli anni ’60 sperimenta l’assemblage, i materiali di recupero e ritorna a temi biblici rivisitati con ironia e profondità culturale.
Muore nel 1969 a Cambridge. Nel 1977, la moglie Serena fonda la Fondazione Mirko per tutelarne l’opera. La sua scultura continua a vivere come un ponte tra archetipi antichi e linguaggi moderni, tra memoria e visione.