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Antonio Mignozzi

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Biografia

Cosenza, 1942

 Molto dotato nel disegno, fin da bambino ricopre tutto ciò che è superficie con ogni sorta di immagini, utilizzando carbone, chiodi per incidere, bitume e nero di seppia. Trascorre interi pomeriggi in una cava d'argilla ai margini del paese, a modellare piccole sculture, e incomincia a dipingere a olio con i colori di suo padre già a quindici anni. Frequenta il Liceo Artistico di Roma e si diploma a Bari all’Istituto D’Arte. Conclude gli studi di pittura e scultura a Milano all’Accademia di Belle Arti di Brera (1967 – 1972) sotto Marino Marini e Lorenzo Pepe. Dal 1973 vive e lavora a Verbania.
I muri delle case di Milano, invecchiati dal tempo e dalle intemperie sono straordinarie fonti d'ispirazione per Mignozzi. Argilla, gesso, terre colorate, inerti, uniti all'entusiasmo e anche al peculiare daltonismo sono gli elementi unici che compongono il suo personale quadro pittorico.
Presto la sua ricerca artistica lo porta ad esplorare la tecnica di tipo affresco, che diviene poi un suo tratto distintivo. Sempre a Milano conosce i fratelli Palmieri, galleristi appartenenti alla prestigiosa cerchia di Renzo Cortina, personaggio di riferimento per l'arte e sogno per tutti gli artisti di futuro successo.
Antonio Mignozzi si affida alle suggestioni di un comportamento affrancato dal tempo: le sue tele di sacco preparate ad affresco si offrono come frammenti di muro staccato, di intonaco prelevato dai recessi di una memoria culturale che parte dai graffiti delle caverne.

Nelle opere di Mignozzi possiamo far nascere l’ispirazione dai di Giotto e di Masaccio a cui si è affidato il “ritorno all’ordine” dell’arte italiana di questo secolo alle soglie degli anni venti, reduce dalle avanguardie futuriste e metafisiche.

Col trascorrere degli anni Mignozzi tende sempre di più all’essenzialità, a un discorso meditato da accostare a una musica fatta di pause, di silenzi, piuttosto che di accordi a effetto. Ed ecco proporsi il nome di Klee, d’altronde costantemente presente nei suoi pensieri, ma ora elevato a insostituibile riferimento gestuale. Anche se egli lo guarda e lo tradisce, come è giusto che sia, per intraprendere un tragitto autonomo, regolato da tensioni segniche e da pacificazioni timbriche, dove si esalta l’escavazione calligrafica e l’equilibrio compositivo che sovrintende la scena.

Nella sua ricerca artistica Mignozzi viaggia moltissimo e per parecchi anni si reca abitualmente a Parigi per approfondire i propri studi e per scambi culturali con amici pittori.
Condivide uno studio a Milano con Franz Borghese, conosce Borra, Usellini, Purificato, Cassani, Giunni, Fedeli, Bionda, Rossello, Cazzaniga e Cavaliere, Ballo, Cardazzo e molti altri.
Si trasferisce quindi sul Lago Maggiore, dove continua la sua attività con importanti mostre in  Svizzera, a Zurigo, Ginevra, Berna, San Gallo e a Locarno. 
E' sposato e ha due figli. Attualmente vive e lavora a Verbania, su Lago Maggiore.

Galleria Poma
Strecia di Mort 1, 6922 Morcote
Tel.: +41 91 996 17 77

​Orari di apertura
Ven: dalle 14 alle 19
Sab: dalle 10 alle 17
Dom: dalle 14 alle 18
​Lun - Mar - Mer - Gio su appuntamento
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