Afro Libio Basaldella è oggi considerato uno dei più importanti artisti dell’astrazione italiana.
Nato in una famiglia di pittori e decoratori, studia a Venezia e Firenze, prima di frequentare il laboratorio di Arturo Martini a Milano. Dopo numerosi viaggi a Roma, vi si stabilì nel 1935, iniziando a lavorare insieme ai giovani artisti della “Scuola Romana”.
Durante la seconda guerra mondiale, il suo stile diviene più drammatico e frammentato, ispirando fortemente le esperienze post-cubiste in Italia.
La sua nuova linea di ricerca si orienta verso l’astrazione e, a partire dal 1952, si unisce al Fronte Nuovo delle Arti. Entra inoltre a far parte del “Gruppo degli Otto” con i quali parteciperà alla Biennale di Venezia, dove ottiene un premio per la sua pittura.
Sebbene la sua linea, i suoi gesti e il ritmo della sua pittura rimangano tipicamente italiani, la sua carriera è influenzata dal suo soggiorno negli Stati Uniti negli anni ’50, dove viene particolarmente colpito dalla pittura di Gorky e dalla pittura d’azione di Kline e De Kooning. Seppur la sua pittura possa sembrare vicina all’action painting americano, la sua armonica modulazione tonale e la conseguente ricerca sulle forme astratte lo riportano ad una tradizione più propriamente italiana, giungendo a risultati intellettualmente sofisticati.
Nominato “artista residente” al Mills College di Oakland, in California e professore al New College of Fine Arts di Sarasota e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Afro viene inoltre riconosciuto a livello internazionale grazie a una commissione dell’UNESCO, per la quale realizzerà il grande affrescoIl giardino della speranzanella la sua sede di Parigi.
Dieci anni dopo, nel 1960, vince il Premio Guggenheim a New York, dove presenta il suo catalogo ragionato.
Afro muore a Zurigo nel 1976. Due anni dopo la sua morte, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna dedica all’artista un’importante retrospettiva.
Le opere di Afro sono oggi presenti in molti musei internazionali, tra i quali la Kunsthalle di Darmstadt, la National Gallery di Berlino e il Palazzo Reale di Milano.