Allievo di Luigi Comel presso la Scuola reale elisabettina di Rovereto, Roberto Marcello “Iras” Baldessari completa gli studi all’Accademia di belle arti di Venezia, dove entra in contatto con gli artisti di Ca’ Pesaro.
Trasferitosi a Firenze nel 1915, aderisce al futurismo e frequenta il gruppo di artisti del caffè Le Giubbe Rosse, collaborando inoltre con le riviste L’Italia futurista e Roma futurista.
Nei primi anni Venti soggiorna in Europa centrale, dove sperimenta con opere di stampo dadaista e astrattista. Si stabilisce quindi a Roma dove si dedica principalmente all’incisione e alla pittura di paesaggio.
Negli anni Trenta compie un nuovo viaggio in Europa, in particolare in Svizzera, Germania e Francia, partecipando a numerose mostre internazionali. Dopo un breve ritorno al futurismo che culmina nella partecipazione alla XIX Biennale di Venezia e alla Mostra di aeropittura di Filippo Tommaso Marinetti del 1934, si stabilisce definitivamente a Rovereto dove realizza incisioni e affreschi.
Nel 1957 è pubblicata da Rinaldo Corti la prima monografia sull’opera di Baldessari, che si concentra sul periodo futurista.
Nel 1958 è incluso negli Archivi del Futurismo di Maria Drudi Gambillo e Teresa Fiori.
Nel 1962 realizza una grande mostra personale presso la Galleria Toninelli di Milano.
Uno dei massimi studiosi di Baldessari è lo storico dell'arte Maurizio Scudiero, che ha elaborato un Catalogo ragionato delle opere futuriste dell'artista e ha curato la retrospettiva R.M. Baldessari. Opere futuriste presso la Galleria Fonte d'Abisso di Milano nel 1997.
Nel 2011 la Casa d'arte futurista Depero di Rovereto ha dedicato all'artista la mostra Roberto Iras Baldessari. Depositi e acquisizioni al Mart.