Sandro Chia è un artista, pittore e scultore italiano, tra i più importanti esponenti del movimento della Transavanguardia italiana.
Alla fine degli anni Sessanta, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove entra in contatto con le principali avanguardie europee e statunitensi. La sua vocazione artistica è fortemente influenzata dai dipinti che vede regolarmente visitando le chiese di Firenze e la Galleria degli Uffizi.
Dopo gli studi, compie una serie di viaggi in India, Turchia e in tutta Europa, prima di stabilirsi a Roma nel 1970. In questa occasione sperimenta l’arte concettuale e l’arte della performance, prima di unirsi al gruppo italiano Transavanguardia con Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Mimmo Paladino.
Chia insiste per un ritorno alla pittura, per distinguersi dall’approccio dell’Arte Povera o dell’arte minimale, che considera troppo fredda e intellettuale. Cerca di portare in primo piano i valori pittorici imponendo il predominio di colori brillanti, giocando su trame densi o trasparenti.
Negli anni ’80, dipinge temi mitici, con figure caratterizzate da una muscolatura accentuata che ricorda i nudi di Michelangelo e di Savino. La sua ricerca artistica ruota attorno all’idea che l’artista sia un alchimista che rivela il mondo con uno spirito di distanza ironica e desideri innocenti.
Dal 1985 ottiene il suo primo riconoscimento sulla scena internazionale, venendo invitato a realizzare diversi progetti artistici, tra i quali la pittura degli interni del Palio Bar di New York.
Dal 1987, i suoi dipinti sono dominati da motivi sempre più complessi, ambiguità spaziali, caratterizzati da una forte ispirazione futurista e con aggiunte di trompe-l’œil esterne, in particolare con mosaici intarsiati.
Oggi le sue opere sono ampiamente visibili in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Attualmente vive e lavora tra New York e Montalcino. Ha esposto alla Biennale di Parigi, di San Paolo e in diverse edizioni della Biennale di Venezia.