Monte Vidon Corrado, 1894 – Monte Vidon Corrado, 1958
Nasce il 22 marzo 1894 a Monte Vidon Corrado, un paese vicino a Fermo, nelle Marche.
Licini studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna e si diploma nel 1914.
Nel 1914, alcune sue opere vengono presentate al pubblico per la prima volta: si tratta della mostra collettiva cosiddetta dei Secessionisti che si tiene a Bologna nei sotterranei dell’Hotel Baglioni e nella quale, insieme a lui, espongono i suoi compagni di Accademia Mario Bacchelli, Giorgio Morandi, Severo Pozzati (Sepo) e Giacomo Vespignani.
Verso la fine dell’anno si trasferisce a Firenze per studiare scultura presso l’Accademia di Belle Arti.
Inizialmente aderisce al futurismo con una pittura tendenzialmente realista, poi, con il suo trasferimeto a Parigi nel 1917, il suo stile è influenzato dal vivace ed internazionale ambiente artistico di Montmatre grazie al quale avviene la “svolta verso l’astratto”.
Nel 1930 Espone a Basilea e poi a Berna nella mostra collettiva Artisti della nuova Italia presentata da Alberto Sartoris. Dipinge quello che è considerato il suo primo quadro astratto (Fili astratti su fondo bianco).
Nel 1938 torna repentinamente al figurativo: i suoi soggetti sono figure inquietanti, affascinanti e misteriose; ruolo importante è giocato anche dalle magiche suggestioni naturali della sua terra.
Nel 1941 aderisce al Gruppo Primordiale Futurista, fondato a Como, del quale fanno parte, tra gli altri, Cesare Cattaneo, Franco Ciliberti, Pietro Lingeri, Mario Radice, Manlio Rho, Alberto Sartoris, Giuseppe Terragni.
Nel 1947 espone, a Milano, nella mostra collettiva Arte astratta e concreta organizzata da Max Bill, Max Huber e Lanfranco Bombelli Tiravanti.
Nel 1948 esponde per la prima volta alla Biennale d’arte di Venezia, dove è presente con tre opere. Nel 1950, alla XXV Biennale d’arte di Venezia espone nove opere sul tema dell’Amalassunta.
Nel 1958 il Centro Culturale Olivetti di Ivrea gli dedica un’ampia mostra personale presentata da Marchiori. Sono esposte 62 opere (dal 1921 al 1957); numerosi sono anche i dipinti degli anni Venti appartenenti al periodo del cosiddetto realismo.
Alla XXIX Biennale d’arte di Venezia gli viene dedicata una sala personale nella quale (in base alla terza edizione riveduta del catalogo della Biennale) espone 43 opere. La giuria gli assegna il Gran premio internazionale per la pittura; a giugno è a Venezia con il figlio, Paolo, per la cerimonia di premiazione e qui riceve il premio dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
L’11 ottobre 1958, quando è ancora in corso la XXIX Biennale, muore nella sua casa di Monte Vidon Corrado.