Giacomo Manzoni, in arte Giacomo Manzù, nasce a Bergamo nel 1908, imparando da giovanissimo a lavorare e intagliare il legno. Si avvicina all'arte durante il servizio militare, svolto a Verona (1927-28).
Nel 1929, dopo un breve soggiorno a Parigi, Manzù va a vivere a Milano, dove l'architetto Giovanni Muzio gli commissiona la decorazione della cappella dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che verrà eseguita tra il 1931 e il 1932. Sempre nel 1932 partecipa ad una mostra collettiva presso la Galleria il Milione.
Nel 1933, espone alla Triennale di Milano una serie di busti che gli valgono apprezzamenti e l'anno successivo tiene la sua prima mostra importante col pittore Aligi Sassu, con cui condivide lo studio, alla galleria "Cometa" di Roma.
Nel 1938 inizia la serie dei Cardinali, tema iconografico di tutta la sua carriera. Il primo Cardinale seduto, di 65 cm di altezza, verrà esposto alla Quadriennale di Roma del 1939 insieme al David, e successivamente acquistato dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Produrrà più di 300 versioni di questo tema, differenti per dimensioni, posizione e materiali, fra queste il Cardinale seduto resta la figura più replicata e famosa della serie.
Nel frattempo, nel 1940, Manzù ottiene la cattedra di scultura dell'Accademia di belle arti di Brera che lascerà per dissensi con le autorità accademiche sul programma di studi, per spostarsi a insegnare scultura dell'Accademia Albertina di Torino.
Nel dopoguerra torna ad insegnare all'Accademia di Brera fino al 1954 e quindi alla Sommerakademie di Salisburgo fino al 1960 dove fa conoscenza di Inge Schabel (1936-2018), che diventerà la sua compagna di vita. Lei e la sorella Sonja diventano le modelle di tutti i suoi ritratti.
Dal 1947 inizia a lavorare, insieme ad Alfredo Biagini, alla realizzazione della Porta della Morte per la basilica di San Pietro in Vaticano, compiuta nel 1964.
Nel 1969 si ha l'inaugurazione del Museo Amici di Manzù di Ardea. La fama dello scultore giunge intanto in Giappone, dove nel 1973 si è tenuta una mostra personale presso il Museo di Arte Moderna di Tokyo.
Nel 1979 Manzù dona le sue opere allo Stato Italiano. Nel 1989, a New York, viene inaugurata di fronte alla sede dell'ONU l'ultima sua grande realizzazione, una scultura in bronzo alta 6 metri.
Manzù muore nella sua villa-museo a Campo del Fico, il 17 gennaio 1991.