Atanasio Soldati è stato un pittore italiano che negli anni trenta divenne una figura centrale dell’astrattismo italiano.
Atanasio si forma a Parma negli anni ’20 come architetto. Nel 1925 si trasferisce a Milano, dove conosce gli astrattisti Mario Radice e Mauro Reggiani, che influenzano la sua produzione pittorica fino a quel momento legata al figurativo di matrice purista.
Nel 1931 tiene una personale alla galleria de Il Milione dove espone ancora l’anno dopo insieme a Bogliardi e Ghiringhelli. Frequentando la galleria ha modo di conoscere Léger, che lo porta a confrontarsi con il cubismo ed ad elaborare un linguaggio che parte proprio dalle forme geometriche, con colori vivi e non sfumanti, caratterizzati da limiti esatti.
Per Soldati la pittura astratta è liberazione dell’immagine dall’aderenza figurativa; linee, colori e su-perfici esprimono allo stesso livello il dramma e il sentimento senza nessun tipo di sovrastruttura. E’ una pittura, quella di Soldati, che riconosce come fondamento intrinseco la sua sostanza umana e drammatica.
Nella sua produzione della metà degli anni Trenta introduce un nuovo lirismo nel quale si riconoscono le influenze di Paul Klee e Kandinskij.
In questi anni elabora un linguaggio vicino alla neometafisica, dalla quale si distacca ben presto per elaborare nell’immediato dopoguerra una propria autonomia espressiva consolidando una propria poetica idealmente vicina a Osvaldo Licini e a Fausto Melotti. Tra il 1943 e il 1945 si trova costretto ad interrompere l’attività di pittore per partecipare attivamente alla Resistenza. Negli anni successivi ottiene una cattedra all’Accademia di Brera a Milano.
Nel 1948 dà vita al Movimento Arte Concreta, insieme a Bruno Munari, Gillo Dorfles e Gianni Monnet, un nuovo linguaggio non figurativo che non impone vincoli formali ma si apre a svariate possibilità nel rispetto dell’indipendenza dell’elemento visivo da qualsiasi oggettualità.
Negli ultimi anni di lavoro, si assiste prima ad un raffreddamento della tavolozza e alla semplificazione degli elementi formali, con composizioni a tarsie sovrapposte, poi in una nuova sollecitazione immaginativa che porta a tarsie musicalmente espresse, tra cromatico e segnico. Soldati – insieme con Alberto Magnelli, Enrico Prampolini e Mauro Reggiani – può considerarsi il pioniere dell’astrattismo in Italia. Durante la sua carriera viene invitato ad esporre in prestigiose occasioni come La Quadriennale d’Arte di Roma nel 1936 e alle Biennali d’arte di Venezia del dopoguerra (1948, 1950, 1952).