Italo Valenti nasce nel 1912 a Milano, città nella quale comincia la sua formazione artistica all’Accademia di Brera dal 1933 al 1937 e dove è allievo di Aldo Carpi, prima di diventare professore. Durante la formazione compie anche un viaggio di studi a Parigi e a Bruxelles. A Milano frequenta artisti e letterati con cui, nel 1938, partecipa alla fondazione del movimento di Corrente, gruppo volto contro il regime fascista e le chiusure culturali ufficiali.
Questo periodo vede un cambiamento nella sua produzione artistica: alle opere degli esordi, figurative ed espressioniste con contenuti d’impegno sociale, seguono composizioni con tematiche più intimiste, nate dall’esperienza di Corrente.
Tra il 1941 e il 1943 allestisce le prime personali a Milano alla Bottega di Corrente e alla Galleria del Milione.
Il suo primo incontro con la Svizzera avviene nel 1950 quando si reca ad Ascona dove frequenta, tra gli altri, Jean Arp e Remo Rossi.
Nel 1952, abbandona le sue attività a Milano e si trasferisce a Locarno-Muralto. Gradualmente, ma più particolarmente a partire del 1957-58, si accosta al linguaggio informale. Parallelamente all’olio, all’acquarello e alla grafica, comincia anche a sviluppare la ricerca artistica sul collage.
La sua pittura è sempre più pura, pulita, composta di pochi elementi che galleggiano in un vuoto astratto. Così vengono creati i collages astratti dell'ultima produzione artistica, in cui il fanciullesco, il fantastico, l'onirico trovano il loro definitivo equilibrio con il simbolico, l'enigmatico, l'astrazione, in una sintesi vitale e finale.
Nel 1985 viene colpito da ictus cerebrale che lo priva della parola e dell'uso del braccio destro. Per questo motivi i collages che seguiranno appartengono a quella che lui stesso chiama "epoca della mano sinistra". Muore il 6 settembre 1995 ad Ascona.